NIS2 e Supply Chain: Da Obbligo a Leva per la Resilienza Operativa
- Vigilia Cyber Team
- 25 giu
- Tempo di lettura: 4 min

La Direttiva NIS2 sta introducendo un cambiamento di paradigma nella cybersecurity aziendale, spostando il focus dalla protezione del perimetro interno alla responsabilità estesa sull'intero ecosistema digitale. Tra le novità più significative, la gestione del rischio della supply chain (Third-Party Risk Management - TPRM) emerge non solo come un requisito di conformità, ma come una funzione di business critica.
L'Articolo 21 della Direttiva è inequivocabile: la gestione della sicurezza della catena di approvvigionamento è ora una responsabilità diretta del management. Questo significa che la vulnerabilità di un fornitore – che sia un provider cloud, una società di consulenza o un produttore di software – è legalmente e operativamente una vulnerabilità della vostra stessa organizzazione.
I Limiti dell'Approccio Tradizionale e le Sue Conseguenze sul Business
Per troppo tempo, la valutazione dei fornitori è stata un'attività frammentata, spesso relegata a processi manuali che, oggi, si rivelano del tutto inadeguati. Questo approccio, sebbene familiare, crea un'illusione di controllo che la realtà digitale smentisce quotidianamente. Una valutazione basata su un questionario statico è una fotografia destinata a sbiadire in poche ore, lasciando l'azienda con pericolosi punti ciechi sulla sua reale esposizione al rischio.
Il risultato è un enorme dispendio di energie umane. Team di sicurezza e compliance, le cui competenze dovrebbero essere dedicate all'analisi strategica delle minacce, si ritrovano intrappolati in un ciclo di attività ripetitive: inviare email, sollecitare risposte, trasferire manualmente dati su fogli di calcolo. Questo circolo vizioso di inefficienza culmina in una debolezza ancora più profonda: l'incapacità di dimostrare una reale due diligence. Di fronte a un'ispezione dell'autorità competente (ACN in Italia) o, peggio, a un incidente, un archivio di email e fogli Excel non è più una difesa credibile e pone il management di fronte a responsabilità dirette.
Il Vero Valore di un Programma di TPRM Moderno: Oltre la Compliance
Affrontare la sfida della supply chain non significa solo "mettersi a norma". Significa costruire un vantaggio strategico basato su tre pilastri di valore.
Da Conformità Reattiva a Governance Proattiva: Un programma TPRM moderno trasforma un esercizio di spunta di caselle in un sistema di governance dinamico. Permette al management di prendere decisioni informate basate su dati oggettivi, prioritizzare gli investimenti in sicurezza dove il rischio è più alto e dialogare con il board presentando una visione chiara del rischio cyber dell'intera catena del valore.
Da Onere Operativo a Insight Strategico: Automatizzare la raccolta e l'analisi dei dati libera le persone. Il tempo risparmiato non è solo un taglio ai costi, ma un'opportunità per riqualificare le attività dei team. Gli analisti possono dedicarsi a investigare le minacce emergenti, a collaborare con i fornitori per migliorare la loro postura e a supportare il business nella scelta di partner più sicuri e resilienti.
Da Valutazioni Soggettive a Dati Difendibili: Un approccio basato su una piattaforma centralizzata fornisce dati oggettivi, continui e storicizzati. Ogni valutazione, ogni comunicazione e ogni azione correttiva è tracciata. Questo crea un archivio di prove inattaccabile, fondamentale per dimostrare la conformità e la diligenza a revisori, clienti e autorità, riducendo l'esposizione legale e finanziaria dell'azienda.
Costruire un Programma Efficace: L'Approccio Integrato di Tecnologia e Competenza
Per raggiungere questi obiettivi, è necessario un approccio che integri una tecnologia potente con una competenza strategica.
Il Motore Tecnologico: ResilientX TPRM
La nostra scelta è ricaduta su ResilientX TPRM perché è la piattaforma che traduce in pratica i principi di un TPRM moderno. Non è un semplice software di questionari, ma un vero e proprio centro di controllo del rischio di terze parti.
Fornisce visibilità continua: Monitora in tempo reale la superficie d'attacco esterna dei fornitori, andando oltre le loro autodichiarazioni.
Automatizza i flussi di lavoro: Gestisce l'intero ciclo di valutazione, dalla richiesta di informazioni alla tracciabilità delle azioni correttive, garantendo efficienza e coerenza.
Centralizza i dati: Offre una visione d'insieme dello stato di rischio dell'intero ecosistema di fornitori, con dashboard e report pronti per il management e per gli audit.
Il Partner Strategico: Vigilia Cyber
La tecnologia, da sola, fornisce i dati; la competenza li trasforma in decisioni. Il ruolo di Vigilia Cyber è quello di essere il partner strategico che guida questo processo.
Contestualizziamo il rischio: Vi aiutiamo a mappare i fornitori non solo tecnicamente, ma in base al loro impatto sui processi di business critici, per focalizzare gli sforzi dove conta davvero.
Integriamo la governance: Supportiamo l'integrazione del TPRM nelle policy aziendali, nelle clausole contrattuali e nei processi di procurement, creando un programma di sicurezza coeso.
Traduciamo i dati in azione: Analizziamo i risultati della piattaforma e vi aiutiamo a definire piani di mitigazione pratici, facilitando anche la comunicazione con i fornitori per migliorare la loro sicurezza in modo collaborativo.
Conclusione
La gestione del rischio della supply chain richiesta dalla NIS2 è un imperativo. Le aziende che la interpreteranno come un mero obbligo burocratico sprecheranno risorse e rimarranno esposte. Quelle che, invece, la vedranno come un'opportunità per costruire resilienza operativa, ottimizzare le risorse e rafforzare la propria governance, ne usciranno più forti e competitive.
La domanda che ogni CISO e ogni board dovrebbe porsi non è più se gestire questo rischio, ma come costruire un programma difendibile, efficiente e capace di creare valore duraturo per l'organizzazione.



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